Eravamo Dee
Questa serie di opere attinge alla mitologia e alle testimonianze di antiche civiltà per denunciare la sacralità femminile perduta. In un periodo di continui maltrattamenti psicologici e fisici, che troppo spesso si trasformano in femminicidi, le Dee dipinte e scolpite vogliono ricordare alle donne che è giunto il momento di riprendersi il dovuto rispetto.

Titolo: Donna con serpente
Tecnica: Olio e acrilico su tela
La figura dipinta ha un serpente in mano, simbolo di saggezza, rigenerazione e cambiamento.
Omaggio alla Dea dei serpenti, antica divinità cretese (1600 c. A.C.), probabile rappresentazione della Grande Madre (sotto).






Titolo: Medusa
Olio e acrilico su tela
Secondo alcune versioni del mito, Medusa sarebbe stata trasformata in un mostro come punizione dopo essere stata violata da Poseidone.
L’opera vuole ricordare che molte donne sono state vittime due volte perché spesso, dopo una violenza subita, hanno dovuto sopportare anche l’umiliazione di essere accusate di aver provocato il fatto.

Titolo: Come Athena (Donna dotata di égida)
Tecnica: Olio e acrilico su tela
La figura femminile dipinta vuole ricordare alle donne che possono essere forti e invincibili.
Omaggio alla scultura di Athena Polias del 500 c. A.C. che combatte contro i giganti con l’aiuto della sua egida bordata di serpenti.
(a destra - foto Wikimedia Commons)



Donna giovenca
Olio e acrilico su tela
La figura femminile dipinta ha le corna come le mucche maremmane e vuole ricordare che le donne non sono carne da macello.
Omaggio alla divinità egizia Hathor, dea dell’amore, della bellezza e della maternità, rappresentata con il disco solare tra le corna di vacca.


Titolo: Banderillero
Tecnica: olio su tela
I quadri dialogano con le donne-giovenca sopra. Il banderillero è il torero che nelle corride trafigge il toro con le banderillas. Qui stanno a simboleggiare il machismo e la crudeltà.
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