Miriam Cahn
Girovagando con curiosità per il Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale di Venezia nel 2022, ho scoperto questa artista svizzera che non conoscevo: Miriam Cahn (1949).
A colpirmi sono stati dei grandi lavori di persone sott'acqua che hanno attirato la mia attenzione perché avevo da poco disegnato un trittico con donne che si dimenavano sott'acqua liberandosi da una pietra al collo. Qui invece non c'era più speranza per loro, donne e bambini venivano inghiottiti dagli abissi, proprio come accade costantemente agli emigrati mai immigrati, nell'indifferenza di molti.
I colori che Miriam Cahn utilizza passano dal contrasto esplosivo alla sfumatura dolce e delicata, i suoi corpi sono essenziali, a volte irriconoscibili nel volto.
Ho scoperto poi che l'artista è una femminista e per protestare contro le tendenze dell'arte dettate dall'egemonia maschile, smise di usare il linguaggio pittorico tornandoci solo dopo trent'anni.
Recentemente una sua opera, esposta a Parigi, ha fatto indignare molte persone per la sua brutale pornografia. L'opera in realtà voleva denunciare le violenze sessuali nella guerra in Ucraina, ma è stata fraintesa e gravemente sfregiata. L'artista, in un'altra occasione, aveva dichiarato: “Non è un mio problema se le persone hanno difficoltà a guardare un pene eretto. È un problema della società, ed è per questo che è interessante.”


Crea il tuo sito web con Webador